Questo brano nasce dall’Haiku (del poeta giapponese Basho) riportato di seguito.
Il titolo è il termine specifico che descrive un certo tipo di Haiku, più precisamente quello concernente il mistero, l’inafferrabilità della bellezza, la meraviglia e lo stupore suscitati anche da piccoli eventi, il senso di magia che, specie nell’osservazione della natura, si fa sentire forte nel proprio animo.
Essendo questo un tipo di poesia che predilige l’immagine e la sensazione che ne scaturisce, ho optato per prestare un’attenzione particolare ai colori e alla descrizione del fenomeno (in senso kantiano di “ciò che appare”) ivi descritto.
Proprio in virtù di ciò il brano è graficamente strutturato in due sezioni:
la prima che allude alla parte iniziale del componimento, descrivendo la frenesia del mondo che giunge, infine, al suo “salto nel buio”.
La seconda che tratteggia la nebbia, tratta da materiale in parte totalmente nuovo e in parte utilizzato in precedenza.
“Il mondo fugge
e scompare nel nulla
Monta la nebbia”