Questa brano è nato ispirandosi alla “Sonata appassionata” op. 140 per flauto solo di Karg Elert e, in minima parte, risente di eco Skrjabiniane.
È in forma di sonata classica in un unico movimento e riporta un numero contenuto di particolarità a livello grafico (ad esempio la scrittura polifonica). Questa sonata, infatti, non vuole dare prova di eccentricità compositive né tantomeno grafiche; vuole unicamente sfruttare molte delle potenzialità dello strumento.
Esecutivamente richiede un discreto impegno e, per questa ragione, è opportuno seguire le indicazioni fornite in partitura circa le dinamiche, le agociche ecc., fermo restando la necessità di un’interpretazione personale, piuttosto libera e fresca, altrimenti il brano rischierebbe di diventare poco più di un esercizio tecnico.