Les Fleurs du Mal nasce nell’ inverno 2013 per essere eseguito all’interno di una cena di gala presso il Rotary Club di Viareggio.
Il titolo allude alla famosa poesia e raccolta poetica di Baudelaire.
Tuttavia non vuole esserne una trasposizione musicale, cerca bensì di trarne lo spunto necessario per rielaborare un particolare concetto sotto un altro punto di vista. L’intento del brano, infatti, è quello di lavorare su un elemento puro e distorcerlo fino a trasformarlo in qualcosa di assolutamente impuro e devastato, citando infine il ricordo dell’antica purezza.
Ho quindi diviso il brano in tre sezioni: nella prima (Andante sognante) abbiamo la proposizione del tema cantabile e dolce che rappresenta l’elemento di purezza. Fin da subito questi si agita dall’interno e guadagna movimento, giungendo così alla seconda sezione (Andante diabolico) nel quale il materiale musicale viene fatto a pezzi e reso demoniaco.
Infine, nell’ultima parte (Solenne), abbiamo l’apice del primo tema nella sua massima agonia per poi estinguere il tutto fino al “Più lento” finale, nel quale il ricordo della purezza ritorna al clarinetto nel suo “più che pianissimo impalpabile” su un tappeto di armonici del pianoforte.