Questo brano è nato risentendo grandemente di eco Skrjabiniane.
L’idea che vi sta alla base è quella di creare qualcosa di assolutamente non eccentrico né dal punto di vista compositivo né grafico, bensì un’opera semplice ma dalla grande capacità comunicativa.
L’intento, dunque, è quello di sfruttare le varie potenzialità dello strumento (in particolare la struggente espressività tipica della chitarra) per ottenere una sorta di canto intimo.
Il titolo allude alla ripetizione ossessiva del tema, il quale viene riproposto variato per quasi la totalità del brano senza tuttavia assumere il carattere di “tema con variazioni”.
Questa precisa scelta intende sottolineare dunque l’ossessività del tema dolente, come si trattasse di un momento di notturna malinconia vissuta entro la propria interiorità.